mercoledì 8 maggio 2013

I bambini sono attendibili

PREMESSA: Quanto riportato è il frutto di conversazioni avute con amici-papà circa le difficoltà incontrate dai loro figli in diversi plessi scolastici che per correttezza ho trasformato in dialoghi avuti con i miei figli.

"Papà, ma Luca è cattivo vero?"
"E chi lo ha detto?"
"La maestra".
"Ma no, forse ha detto che in quel momento non si stava comportando bene".
"No, ha detto che è sempre cattivo".
"Forse non ha detto sempre".
"Però ha detto che è cattivo".
"L'avrà detto perché era arrabbiata. Voi siete tanti e può capitare che la maestra si arrabbia perché fate un po' i monelli".
"E pure io sono cattivo?"
"Nessun bambino è cattivo. Può capitare che uno non si comporta bene oppure fa i capricci o fa una monelleria allora noi grandi ci arrabbiamo".
"Però la maestra ha detto che Luca è cattivo".
"Anche le maestre sbagliano, può capitare. Si sarà confusa".

"Papà, ma la maestra ha detto che siamo tutti bastardi".
"Che cosa?"
"Sì, che lei adesso se ne va e così non la vediamo più".
"Ma hai sentito bene? Forse voleva dire che siete tutti testardi".
"No, no io sento bene guarda ho le orecchie pulite. Ha detto bastardi".
"Allora avrà sbagliato perché voleva dire testardi, che avete la testa dura perché non sentite quello che lei dice".
"Io sento bene papà".
"Ho capito. E pure io".
 Da http://mamma.pourfemme.it/ 


"Caro Ministro, sottosegretario, provveditore etc etc, come genitore dico che ne ho le tasche piene".
"Ma signor Papà, cosa è successo mai".
"Sicuramente ci sono tanti insegnanti bravi, buoni e belli (come quelli che ho avuto anche io in formazione), ma ce ne sono tanti altri che andrebbero radiati".
"Guardi signor Papà che in tutti gli ambienti ci sono sia quelli bravi, belli e buoni che quelli brutti e cattivi".
"Beh lo so ed è per questo che occorre un monitoraggio continuo, l'aggiornamento obbligatorio al di là delle ore scolastiche, e che ne so anche una supervisione periodica con uno psicologo".
"Addirittura signor Papà...e che faranno mai questi professori".
"Insegnano. I nostri figli li mettono a dura prova per 6/8 ore al giorno e varrebbe la pena che qualcuno monitori e sostenga il loro impegno emotivo e relazionale.
"Ma è una cosa difficile signor Papà".
"Formare bambini è una cosa difficilissima e uno Stato deve investire tutte le sue risorse per ritrovarsi un domani dei genitori che diano l'esempio, dei cittadini che rispettino le leggi o dei politici che lavorino per l'interesse comune".
"Ma i soldi non ci sono signor Papà".
"Ma neanche quando c'erano lo avete fatto. Per voi è normale che 20 bambini siano da soli per più di 4 ore con una insegnante e la compresenza sia un lusso da concedere per qualche ora al giorno? E se succede qualcosa? Ah è vero questo è il paese del dopp' arrubbat' mettimm' 'e canciell' e fierr".
"Signor Papà, lei non ha fiducia nelle Istituzioni. Ma non lo sa che i bambini non sono attendibili?"
"Questa è la scusa di chi in classe parla in dialetto, di chi dice ai bambini che sono cattivi, di chi per motivi personali si sfoga con loro o di chi li terrorizza perché li vuole come soldatini obbedienti non sapendoli gestire. E poi guarda caso queste cose succedono sempre o ai nidi o alla scuola dell'infanzia".
"Guardi signor Papà che la fantasia dei bambini non ha limiti e sono facilmente influenzabili".
"Infatti quando chiedo qualcosa ai miei figli gli faccio lo sconto del 30%, gli richiedo la cosa dopo qualche giorno o ancora non gli metto parole in bocca".
"Ecco. Vede che lei è uno bravo signor Papà".
"Sì, ma a lei non è mai capitato che i suoi figli le abbiano fatto fare una figuraccia dicendo che il loro papà fa sempre le puzze dal culo? Per istinto ho detto che non era vero, ma in cuor mio sapevo che quella era una verità da prendere con lo sconto".
"E quale sconto, signor Papa?"
"A tavola non le facciamo e poi raramente puzzano".

NOTA PERSONALE: Se sei un insegnante o un educatore o uno che lavora con i bambini e non hai pazienza o lo fai perché non hai trovato di meglio e senti che la situazione ti sta stretta, che ti fa rabbia e che non riesci a gestire la frustrazione allora ti prego cambia mestiere, fallo per quel briciolo di dignità che ti è rimasta.
Se sei un insegnante o un educatore o uno che lavora con i bambini e sei innamorato di questo mestiere e hai pazienza da vendere e pensi che lavorare con loro significhi essere attento ai particolari allora ti prego di fare attenzione al tuo collega, di contaminarlo positivamente, di invitarlo a restare a casa semmai e nel caso anche di denunciare. Grazie

8 commenti:

L'angolo di me stessa ha detto...

Che bello sarebbe se tutto questo fosse solo una tua fantastia...e invece...

Unknown ha detto...

I bambini dicono sempre la verità, purtroppo certi adulti - per convenienza - non gli credono.


P.s. Il titolo del blog mi fa venire in mente sempre il mio adorato papà; quando andavo da lui con le mie mille domande mi diceva sempre "aspetta 5 minuti che mo te lo spiego a papà"
:)



ilblogdellaracchia.blogspot.it

Unknown ha detto...

Francesco che triste storia questa. la solita manfrina che i bambini nn sono attendibili. Hai fatto proprio bene a scrivere sotto quel monito. Spero che questo tuo post sia letto da quanti piu insegnanti possibili :) ciao

Anonimo ha detto...

io invece sono triste ed arrabbiata perché so bene che quella conversazione non è frutto della fantasia di un bimbo. La rabbia é forte e l'impotenza è atroce.

mario ha detto...

Bravo Francesco! Condivido pienamente il tuo appello (?) finale. A volte sembra che solo il male si diffonda a macchia d'olio ma c'è da sperare... se, poi, questi bambini arrivano a fidarsi di nuovo degli insegnanti chiedendo ai più fortunati di loro se li vogliono bene.

Guendalina Strana ha detto...

Parole Sante! Il mestiere dell'educatore è fortemente sottovalutato. Una volta si diceva"la mano sulla culla è quella che governa il mondo" anche la mano sulla matita colorata...

Vita di mamma ha detto...

Due giorni fa mio figlio si é preso una tirata d'orecchi non metaforica dalla maestra; peccato che l'orecchio avesse un eczema ela tirata abbia aperto una ferita. La risposta della maestra sul "libretto dello studente" che qui si usa fin dall'asilo? Che mio figlio ha capito male, che non era una tirata d'orecchi ma un tocco sulla testa. La tirata d'orecchi la posso pure capire, ma il negare dicendo che mio figlio ha capito male no...

SILVIA ha detto...

Ho letto con rabbia,
soprattutto il nota bene infondo.
Sono una mamma e una educatrice innamorata del proprio lavoro e dei ragazzi con handicap grave di cui mi prendo cura.
E' vero, è un lavoro duro, pieno di responsabilità e pagato male.
Però se lo fai bene ti fa sentire una persona privilegiata perchè sei tra quei pochi fortunati che guadagnano facendo del bene agli altri e a se stessi.
Quando un genitore mi dice grazie, io rispondo sempre che per me è un privilegio lavorare con suo figlio. Anche io devo dare regole, ma sempre nel rispetto della persona, valorizzandola e non valutandola, creando un clima amorevole. Cosa ci guadagna un insegnante o un educatore a maltrattare? niente, oltre ad essere una cattiveria imperdonabile per chi fa il nostro lavoro.



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